altimetria
planimetria
info tecniche
Tappa composta da un susseguirsi di salite e discese a mano a mano che la corsa passa da una valle all’altra. Si possono contare dieci salite più o meno dure lungo il percorso con altrettante discese. Non vi è praticamente pianura. Finale tutto all’insù con le pendenze in doppia cifra che portano al centro di Chieti.
Ultimi km
Ultimi 6 km in salita da Chieti scalo verso il capoluogo. La salita si snoda costantemente attorno al 7% per circa 3.5 km, seguiti dagli ultimi km approssimativamente pianeggianti fino all’arrivo. Rettilineo finale di 300 m su pavé, larghezza 6 m.
partenza / arrivo
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
San Benedetto del Tronto
Panoramica
San Benedetto del Tronto è il comune litoraneo più meridionale delle Marche. Chiamata anche Riviera delle Palme, dicitura poi estesa anche alle località limitrofe della costa, richiama visitatori da ogni parte d’Italia e d’Europa. E’ una delle principali località turistiche delle Marche, grazie alle ampie spiagge sabbiose, alcune delle quali vantano i riconoscimento Bandiera Blu, incorniciate nell’affascinante sfondo delle palme e degli oleandri, in grado di evocare meravigliosi scenari esotici.
Il Lungomare è caratterizzato da ben 8 mila palme di varie specie e da numerose zone relax, giochi per bambini e giardini tematici, le oasi: giardino arido, giardino umido, giardino delle palme, giardino delle rose, giardino della macchia mediterranea. I materiali e le architetture seguono la vocazione del lungomare, in modo da apparire veri e propri spazi naturali ove sostare per ammirare il panorama, o per l’accesso diretto alla spiaggia.
Gastronomia
Il piatto tipico di San Benedetto del Tronto è il brodetto alla sambenedettese, una zuppa di pesce con l’aggiunta di peperoni e aceto. In una pentola con dell’olio extra vergine d’oliva, si fanno inbiondire delle cipolle ed un pezzetto di peperoncino per poi aggiungervi le seppie, calamari e del vino bianco, poi dei pomodori verdi, tagliati grossi e pezzi di peperone verde e rosso, i quali in particolare contraddistinguono questa ricetta dalle numerose altre varianti marchigiane. Quindi è la volta del pesce: immancabili nella ricetta sambenedettese sono palombo, rospo, mazzoline, scorfano, razza e canocchie. Si fa cuocere il tutto a fuoco lento, con la pentola coperta per alcuni minuti e, prima di servire, si aggiunge del buon aceto di vino bianco. Ideale è servirlo accompagnato a pane abbrustolito.
Specialità unica al mondo è la famosa Oliva Ascolana del Piceno DOP, che si presenta con forma leggermente allungata di colore uniforme, dal verde al giallo paglierino: è croccante, di facile digestione e di gran lunga la miglior oliva verde da tavola del mondo. Gode di illustri preferenze e testimonianze che ne decantano la bontà in salamoia (Plinio), o di citazioni più recenti legate a Papa Sisto V, Garibaldi, Rossini, Puccini. Riconosciute DOP nel 2005, queste tipiche olive sono l’ingrediente principale con cui si prepara la ricetta delle Olive Ascolane: ripiene con una gustosa farcitura a base di carne e poi fritte, sono ottime come antipasto, o all’aperitivo, servite sia calde che fredde. Vero imbolo dello Street food, possono essere gustate tranquillamente anche a passeggio. La ricetta attuale ha origine nel XIX secolo, quale specialità diffusa tra le famiglie agiate.
Vino e Bevande
Numerosi sono i vini prodotti nel ricco entroterra circostante, da accompagnare alle squisitezze della riviera. Un vino agile e non banale, ricco di profumi freschi di ginestra è la Passerina di Offida DOCG, che si accosta molto bene a primi piatti leggeri e a zuppe, oltre che a piatti a base di pesce. Vino ottenuto da uve esclusivamente di vitigno Passerina, autoctone delle Marche, si presenta con un bel colore giallo paglierino tenue. I profumi sono tipici della frutta tropicale e mela verde, mentre quelli floreali rimandano all’acacia e alla ginestra. E’ un vino da degustare possibilmente giovane, per apprezzarne tutta la freschezza e versatilità negli accostamenti.
Nelle tonalità del fiore di coriandolo, il Pecorino di Offida DOCG è prodotto nelle colline che circondano Ascoli Piceno e si abbina alla perfezione a piatti a base di pesce, molluschi e crostacei. E’ perfetto anche con carni bianche e formaggi di media stagionatura. Ha un bel colore giallo dorato, con lievi riflessi verdolini e interessanti note balsamiche di erbe aromatiche e di frutta gialla matura e agrumi, che si sprigionano appena accostato al naso. Il risultato è un gusto intenso e persistente, fresco e bilanciatamente sapido.
Tra i rossi, immancabile è il Rosso Piceno DOC Superiore, che rimanda agli aromi della viola. Si abbina perfettamente a carni arrosto, a piatti di moderata piccantezza e, ovviamente, a formaggi importanti dal gusto deciso. E’ prodotto in particolare dai vitigni di Montepulciano e Sangiovese e si caratterizza per un bel colore rosso rubino vivace con leggere venature violacee. Si presenta all’olfatto con interesanti note di spezie dolci e frutta rossa, profumi e aromi che si ritrovano agevolmente in bocca con ampiezza ed eleganza.
Punti di Interesse
San Benedetto del Tronto è da sempre strettamente legata al mare e alla tradizione della marineria. Il Polo Museale del Mare comprende il Museo della civiltà marinara delle Marche, il Museo delle Anfore, il Museo Ittico e l’Antiquarium Truentinum. La Pinacoteca del mare, inaugurata nell’aprile del 2009, anche se collocata nel cuore del vecchio abitato, è parte integrante del polo museale dedicato al mare allestito al Mercato Ittico. Interessante è il MAM, Museo d’Arte sul Mare, un museo permanente all’aperto, che si sviluppa lungo tutto il molo sud e ospita ben 145 opere d’arte, delle quali 135 sculture e 10 grandi murali.
La città presenta un nucleo antico, il paese alto, ai piedi del quale si sviluppa la marina, il borgo peschereccio sviluppatosi a partire dal Settecento. Il borgo antico è caratterizzato dalla trecentesca esagonale Torre dei Gualtieri. Il torrione, che attraverso il suo orologio scandisce le ore della giornata, è il simbolo della città. Tra i siti di maggiore attrazione turistica si ricordano il Santuario della Madonna del Santissimo Sacramento, la Cattedrale di Santa Maria della Marina, la Chiesa di San Giuseppe, il Vescovado, il Teatro Comunale Concordia e il Faro.
Il Lungomare è costeggiato da lussureggianti giardini, una pineta, campi da tennis, una pista di pattinaggio e un edificio, la Palazzina Azzurra, storico locale della città, sulla foce del torrente Albula. Ciò che rende le spiagge di San Benedetto del Tronto a misura di bambino sono la sabbia fine, adatta alla costruzione di castelli e a scavare buche, e i fondali bassi particolarmente indicati per immergersi con i braccioli o sopra un canottino. Da segnalare poi è il Giardino Zio Marcello, situato di fronte alla spiaggia libera, una vasta area verde dotata di giochi per bambini. Un’ampia pista ciclabile costeggia ininterrottamente la spiaggia e prosegue senza interruzioni per oltre 15 km, fino a Cupra Marittima. A sud, la pista arriva fino all’altezza di via del Mare a Porto d’Ascoli. La cittadina ha anche un bel porto turistico, un porto peschereccio e un mercato del pesce all’ingrosso tra i più importanti d’Italia.
A nord della foce del fiume Tronto è situata la Riserva Naturale Sentina, che si caratterizza, oltre che per la migrazione dell’avifauna, per un tratto di spiaggia sabbiosa con retroterra non edificato.
Tra gli eventi più significativi ci sono la mostra-mercato L’Antico e le Palme, che attira antiquari e collezionisti italiani ed esteri; la Festa della Madonna della Marina l’ultima domenica di luglio, che consiste in una processione in mare con i pescherecci; il Premio Libero Bizzarri, uno dei concorsi più rinomati nel campo del cinema documentario a livello nazionale, e Anghiò, il Festival Internazionale del Pesce Azzurro.
Chieti
Panoramica
La città di Chieti, capoluogo dell’omonima provincia, adagiata su una collina posta a 330 m sul livello del mare, gode di una favorevole posizione geografica tra la riviera adriatica e i massicci della Majella e del Gran Sasso.
La sua storia inizia in epoche remote, la leggenda, infatti, vuole che Chieti sia stata fondata nel 1181 a.C. dall’eroe greco Achille che la chiamò Teate in onore di sua madre Teti. L’eroe omerico è rappresentato nello stemma del Comune su di un cavallo rampante, mentre regge una lancia ed uno scudo su cui è raffigurata una croce bianca su campo rosso con quattro chiavi che rappresentano le quattro porte d’ingresso della Chieti medievale (Porta Sant’Anna, Porta Santa Maria, Porta Napoli e Porta Pescara).
La città attuale è costituita da due nuclei principali: Chieti Alta e Chieti Scalo.
Chieti Alta è il nucleo più antico e comprende il centro storico che, situato sul colle, ospita numerosi resti archeologici ed edifici che raccontano le varie fasi storiche attraversate dal capoluogo teatino
Chieti Scalo è la parte nuova e prettamente commerciale della città, sede del Campus universitario dell’Ateneo “Gabriele d’Annunzio”. Adagiata nella vallata a nord della collina ed estesa fino all’argine destro del fiume Aterno-Pescara, si è sviluppata seguendo il percorso dell’antica Via Tiburtina Valeria e della ferrovia che l’attraversa.