Il Giro d’Italia Women 2024 deve ancora iniziare, ma il suo disegno ha fatto già il pieno di consensi tra gli addetti ai lavori e, soprattutto, le atlete interpellate. Un percorso dalla difficoltà crescente fin dal primo colpo di pedale, nel quale ci sarà spazio per accontentare le caratteristiche tecnico-fisiche delle ragazze al via.
La prima curiosità riguarda le città coinvolte. Fatta eccezione per Imola, che ha ospitato l’arrivo dell’ottava frazione del Giro 1998, e Lanciano, partenza della quinta del Giro 2003 (con arrivo ad Alba Adriatica), tutte le altre sedi di tappa del 2024 sono all’esordio assoluto nella Corsa Rosa al femminile.
Il via da Brescia chiamerà in causa le specialiste del “tic-tac” in una cronometro individuale di 14,6 km, che rappresenta anche una piccola novità per la storia della corsa. Infatti, dopo venti partenze con crono-prologhi (il più lungo di 5,3 km nel 2001 a Capo d’Orlando), cinque crono-squadre e nove in linea, per la prima volta si inizierà con una prova contro il tempo di quella distanza. E attenzione ai distacchi perché il tracciato cittadino prevede nel finale il transito sul Castello di Brescia, con tratti in porfido: circa 900 metri di salita al 3% e la relativa discesa di 1200 metri (al 4,8%) con una parte iniziale di tornanti stretti. In quei due chilometri potrebbero già crearsi margini da gestire o da recuperare nelle tappe successive.
Il canovaccio della seconda frazione di 102 km da Sirmione a Volta Mantovana strizza l’occhio alle attaccanti di giornata che cercheranno le prime fughe del Giro d’Italia Women, prima di essere messe nel mirino dai treni delle varie squadre che prepareranno la probabile volata finale. L’indomani si parte da Sabbioneta per raggiungere il primo arrivo in salita sull’appennino reggiano. Il traguardo posizionato a Toano potrebbe chiamare in avanscoperta le capitane che vorranno fare classifica, soprattutto quelle che dovranno riguadagnare il terreno perso durante la crono d’apertura. Il profilo della Imola-Urbino, quarta tappa, concentra i 1500 metri di dislivello negli ultimi 50 chilometri dei 133 previsti. Le attaccanti oppure quelle atlete già lontane nella generale potrebbero prendersi lo spazio necessario per puntare ad una vittoria parziale.
La rivincita per le velociste, seconda ed ultima possibilità di tutto il Giro d’Italia Women, andrà in scena nella Frontone-Foligno, dove comunque non mancherà il terreno per mettersi in mostra da parte delle fuggitive di giornata. Dal giorno successivo chi punterà alla Maglia Rosa finale non potrà più nascondersi. La San Benedetto del Tronto-Chieti ha una distanza importante (155 chilometri) ed un dislivello che potrebbe risultare molto più pesante dei 2000 metri indicati. Gli entroterra marchigiani e abruzzesi celano sempre trabocchetti, fornendo anche l’occasione di attuare tattiche di gara in vista degli ultimi due giorni.
La settima tappa promette spettacolo e minuti di distacco, preannunciandosi decisiva per la Corsa Rosa. L’accoppiata Passo Lanciano-Blockhaus, racchiusa in una sorta di circuito, presenta 40 chilometri di salita negli ultimi 60 (sui 123 di gara) e gran parte dei 3600 metri di dislivello di giornata. Chi avrà recuperato meglio dagli sforzi del giorno prima e chi riuscirà a fare attenzione alle discese potrà giocarsi le proprie carte, magari ipotecando la vittoria finale. Per quelle atlete che invece dovranno tentare il tutto per tutto per ribaltare la classifica, ci sarà la Pescara-L’Aquila, ottava ed ultima tappa di 109 chilometri. L’altimetria offre ancora tantissime salite e discese per un totale di 2500 metri, durante le quali ci vorranno cuore, testa e gambe per portarsi a casa il Trofeo del Giro d’Italia Women 2024.