In attesa di conoscere inizio, fine e resto del percorso del Giro d’Italia Women 2024 targato RCS Sport, ripercorriamo velocemente le sedi e i luoghi principali che hanno ospitato la Corsa Rosa durante le trentaquattro edizioni.
Il Giro del 1988 copre il tratto Milano-Roma, un classico della storia del Paese, con uno sconfinamento estero a San Marino. Nel 1989 il percorso va da Nord a Sud con grandi trasferimenti. Inizio a Venezia poi tappe in Romagna, Toscana e Lazio prima di effettuare il viaggio verso due tappe in Calabria. Attraversamento dello Stretto per una frazione a Scordia in provincia di Catania e conclusione con la Campobello di Mazara-Agrigento. Percorso praticamente inverso nel 1990. Partenza da Cosenza poi rotta verso la Campania, Abruzzo (arrivo a Roccaraso) e ancora Umbria a Città di Castello. Si sale ancora per il finale a Verona. Nel 1993 il via avviene da Mogliano Veneto e quarantotto ore più tardi si è già nel cuneese (a Sampeyre) dopo aver fatto tappa a Rogolo in bassa Valtellina. Ancora frazioni in Piemonte, Liguria e chiusura a Lucca.
È Arta Terme, in provincia di Udine, ad aprire l’edizione del 1994. La celebre collina trevigiana del Montello ospita il terzo giorno di gara mentre il finale è nuovamente in Toscana (a Pescia) dopo i transiti in Lombardia, Piemonte e Liguria. Le terre toscane fanno ancora da cornice al Giro dell’anno successivo col via da Grosseto e il finale a Firenze. Nel mezzo da segnalare le frazioni di montagna a Pianezze (Monte Cesen) e a San Martino di Castrozza. Nel 1996 Roma tiene a battesimo la settima edizione, poi si sale rapidamente fino alla patria dei “Campionissimi” Coppi e Girardengo con la Novi Ligure-Tortona. Passaggio rapido a Milano (crono individuale), ancora tappa a San Martino di Castrozza e chiusura a Firenze.
Dodici mesi dopo è l’Abruzzo a dare il via con la Barrea-Pescasseroli mentre è Trieste ad ospitare la conclusione. Quell’edizione però viene ricordata per l’arrivo in cima allo Zoncolan, affrontato per la prima volta in assoluto da un Giro d’Italia. Nel 1998 si parte da Cagliari e proseguimento con altre due tappe sarde. Trasferimento in serata verso il Lazio e l’indomani si riprende subito (senza alcun giorno di riposo) con una frazione attorno a Civitavecchia. Tre giorni prima della chiusura a Vittorio Veneto, si arriva sul Passo Pordoi, un’altra salita della leggenda del ciclismo italiano. Nel 1999 suggestiva partenza da Mirabilandia poi transiti nelle Marche, Umbria, Toscana e Piemonte prima di tornare in Emilia-Romagna. Le ultime sei tappe saranno tutte in Veneto tra le province di Verona, Treviso, Belluno, Padova e Vicenza (a Piovene Rocchetta).
Pergine Valsugana è il teatro della partenza del Giro femminile del 2000. Dopo dieci giorni si ritorno in Trentino dove si giunge in vetta al Monte Bondone all’undicesima tappa, quindi chiusura ad Abano Terme. Nel 2001 la Corsa Rosa svolge una settimana al sud e una al nord. Partenza da Capo d’Orlando con altre quattro tappe in Sicilia, quindi Calabria e Puglia. Dopo il riposo si riparte dall’Emilia, poi arrivo in salita a Vetriolo Terme e sul Nevegal e chiusura a Valdobbiadene sulle colline del prosecco. Nel 2002 il via da Pontedera e Gorla Minore ad ospitare l’ultima frazione. Nel 2003 partenza da Grumo Nevano nell’hinterland di Napoli e altre due frazioni in Campania. Si risale dalla costa adriatica per la chiusura a Venezia. Nel 2004 partenza da Pordenone, chiusura a Milano e nel mezzo si segnalano le frazioni in Svizzera (Turtmann-Leukerbad) e in vetta alla Madonna del Ghisallo. L’anno successivo il percorso è disegnato tra Veneto, Piemonte, Svizzera e Lombardia, mentre nel 2006 si parte dal Lazio e si chiude sul Lago di Como. Nel 2007 il via dal Veneto e chiusura a Seregno. L’edizione seguente parte da Mantova e finisce a Desio, con il Monte Serra in Toscana a decidere la corsa.
Nel 2009 inizio da Scarperia e finale a Grumo Nevano per una Corsa Rosa che resta tutta nel centro-sud Italia. Nel 2010 l’assoluto protagonista è il Passo dello Stelvio che ospita la penultima tappa di un Giro partito da Muggia (Friuli) e terminato a Monza. L’anno successivo si va da Roma a San Francesco al Campo dove si segnala un suggestivo arrivo a Ceresole Reale, mentre nel 2012 si va da Napoli a Bergamo con una crono intermedia a Roma. Nel 2013 il via dalla Puglia, arrivo in quota a San Domenico di Varzo (Piemonte) e conclusione a Cremona. Un anno più tardi, dopo la partenza da Caserta, ancora protagonista la salita piemontese prima del finale sul Ghisallo. Nel 2015 il via da Lubiana per l’unica partenza estera della storia della Corsa Rosa, poi arrivi sull’Aprica e nuovamente a San Domenico di Varzo dove si chiude quell’edizione. L’anno successivo partenza da Gaiarine e conclusione a Verbania dopo aver scalato il Mortirolo da Mazzo in Valtellina al sesto giorno. Nel 2017 partenza da Aquileia e finale a Torre del Greco mentre nel 2018 (da Verbania a Cividale del Friuli) sono le salite della Diga di Campo Moro e del Monte Zoncolan a caratterizzare la gara. Altre ascese importanti anche dodici mesi dopo con gli arrivi a Piedicavallo, Laghi di Cancano e Montasio nell’edizione che inizia a Cassano Spinola e finisce a Udine. Nel 2020 il Giro femminile si comprime tra Toscana e Puglia mentre l’anno successivo (da Fossano a Cormons) si sale a Prato Nevoso, alle Cascate del Toce e sul Matajur. Nelle ultime due edizioni Sardegna protagonista con la partenza del 2022 (e finale a Padova) e la conclusione del 2023 (il via dalla Toscana).