Ogni gara ha il proprio atleta simbolo e per il Giro d’Italia femminile non può che essere Fabiana Luperini. La scalatrice toscana ha impresso il proprio nome sulla storia della corsa tra il 1995 ed il 2008 con un paio di significativi primati: 5 edizioni vinte (di cui 4 consecutive) e 40 giorni in Maglia Rosa. A fare da contorno a questi record tuttora imbattuti, anche 15 successi di tappa (quarta nella speciale graduatoria).
La prima vittoria di Luperini al Giro avviene nel 1995, quando è poco più che ventunenne, difendendo i colori della Sanson diretta da Marino Amadori, attuale commissario tecnico della Nazionale U23. Il 25 giugno, nel corso della quarta frazione, Luperini si scatena sulle rampe trevigiane del Monte Cesen verso Pianezze conquistando la classica abbinata tappa e maglia. Si ripeterà il giorno dopo a San Martino di Castrozza rafforzando la propria leadership e ipotecando la generale.
Nel 1996 Luperini compie un percorso netto. Successo alla prima tappa a Monterotondo e Maglia Rosa che porterà dal primo all’ultimo giorno, prendendosi nel mezzo altre quattro frazioni. Nel 1997 mette a segno la tripletta grazie ad altre tre affermazioni di tappa. La prima alla quinta frazione che le regala anche la Maglia Rosa, che terrà fino all’ultimo giorno a Trieste. Il terzo successo parziale invece avviene in vetta allo Zoncolan, montagna totem scalata per la prima volta in assoluto da un Giro d’Italia e che diventerà un’icona anche nella gara maschile.
Luperini nel 1998 si presenta al via come la più grande favorita per le gare a tappe dell’epoca, grazie soprattutto alle tre doppiette Giro-Tour infilate nei tre anni precedenti. La scalatrice pisana conquista con grande caparbietà la nona edizione della Corsa Rosa, una delle più lunghe ed intense della storia: 13 tappe in 12 giorni. Alla quinta frazione sul Monte Serra, praticamente la sua palestra d’allenamento, Luperini si impone prendendo la leadership. Replica il giorno successivo ad Assisi ma l’indomani perde la testa della generale per mano della canadese Linda Jackson. Ci vuole un’altra montagna simbolo del ciclismo italiano per centrare il poker. Alla nona tappa il Passo Pordoi ispira l’impresa della ventiquattrenne del Team Mimosa Sprint ed il quarto Giro diventerà realtà l’ultimo giorno a Vittorio Veneto.
Pigiando il tasto del fast forward, dopo il secondo posto del 2004 (dietro la britannica Nicole Cooke), Luperini torna a comparire nell’albo d’oro come vincitrice nel 2008, a distanza di 10 anni dall’ultima volta. Un piccolo record anche questo. Per il suo quinto Giro si ripete una scena vista proprio nel 1998. E’ ancora la quinta tappa ed è ancora il “suo” Monte Serra a decidere la gara, dove Luperini conquista tappa e maglia. Aggiungerà ancora un sigillo parziale alla penultima frazione prima del trionfo finale.
«Proprio il successo sul Serra del 2008 – confida la “Pantanina”, soprannominata così ad inizio carriera per le doti tecnico-fisiche simili a quelle di Marco Pantani – è quello a cui sono più legata. Ho conquistato Zoncolan e Pordoi ed altre tappe che mi hanno dato gioia, ma all’epoca ero giovane e quasi inconsciamente non riuscivo a gustarmele come avrei dovuto. Invece quel giorno di luglio, considerando che ero un po’ più matura ed esperta, ero proprio soddisfatta di me stessa. Mi sono goduta totalmente ogni singolo momento, perché arrivava dopo tantissimi anni dall’ultima volta. Ripensandoci oggi, credo che il mio record di cinque vittorie possa essere difficile da battere. Sono rimasta anche l’ultima italiana ad aver vinto il Giro ma in quel caso prima o poi qualcuna dovrà succedermi. Vedremo se capiterà già nel 2024».
«Con l’organizzazione di RCS Sport – conclude Luperini – il Giro d’Italia Women segnerà un ulteriore crescita del movimento femminile e sono certa che anche il livello della gara si alzerà tanto. Avere lo stesso organizzatore della gara maschile è un valore aggiunto per tutti, a partire dalle partecipanti. Tutte le atlete più forti che sono mancate in passato cercheranno di non perdersi questo appuntamento importante».