Niente passerella finale per concludere il Giro d’Italia Women 2024, visto che le atlete dovranno tenere alta la guardia fino all’ultimo chilometro. La Pescara – L’Aquila di 117 km, infatti, seppur breve, ben si adatta ai colpi di mano, pertanto è lecito attendersi anche un’ultima giornata intensa e tirata.
Dopo una ventina di chilometri verrà affrontata la lunga, ma assolutamente pedalabile, salite di Forca di Penne (21,1 km al 3,3%), alla quale seguirà subito dopo la scalata a Castel del Monte (13,7 km al 4,7%), che verrà superata ad esattamente 50 km dall’arrivo. Qualche successivo saliscendi porterà all’esplosivo finale, prima con lo strappo di Acquasanta (1,7 km al 7,2%) a 4 km all’arrivo, e poi quello finale verso l’arrivo di via Crispi a L’Aquila, con l’ultimo chilometro che sale al 7%. Se la classifica dovesse essere ancora corta, c’è lo spazio per provare ad inventarsi qualcosa.
Fondata come porto romano, oggi Pescara è un importante centro commerciale e turistico. Il cuore pulsante della città è il suo lungomare, ideale per passeggiate e attività all’aperto, che offre anche una vibrante vita notturna con numerosi ristoranti, bar e locali che animano le serate estive. Il centro città ospita anche il Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna e la casa natale del celebre poeta Gabriele D’Annunzio, oggi museo. La cucina locale è un tripudio di sapori, con piatti a base di pesce fresco e specialità abruzzesi.
Situata nel cuore dell’Abruzzo e circondata dalle maestose montagne dell’Appennino, L’Aquila è una città elegante, e seppur ferita gravemente dal devastante terremoto del 2009, sta rinascendo, con molti edifici storici restaurati e una rinnovata energia culturale. La città è famosa per la sua imponente Basilica di San Bernardino e la Fontana delle 99 Cannelle, un’antica fontana con altrettanti getti d’acqua, simbolo delle origini della città, ma anche per l’Università degli Studi dell’Aquila, che contribuisce a creare un vivace ambiente studentesco.
La lista di eventi ciclistici che hanno scelto Pescara come sede di arrivo o partenza è infinita. La città ha anche una sua classica per professionisti, il Trofeo Matteotti, vinto da alcuni dei più grandi della storia come Gino Bartali, Ercole Baldini, Roger De Vlaeminck, Felice Gimondi e Francesco Moser, ma è stata sovente parte del Giro d’Italia. Nel 2022 ha allestito la partenza della frazione che andava a Jesi, mentre l’ultimo arrivo risale al 2013, con vittoria di Adam Hansen. Quest’anno ha inoltre ospitato l’arrivo della prima tappa del rinato Giro d’Abruzzo, vinta da Enrico Zanoncello.
Il gran finale di quella corsa a tappe, che si è svolta in aprile, invece, era proprio a L’Aquila e ad imporsi fu Pavel Sivakov. Il capoluogo abruzzese ha allestito a sua volta diverse partenze/arrivi del Giro ed è collegata in maniera particolare a due “fughe bidone”, quella del 1954 che permise a Carlo Clerici di vincere la classifica generale finale, e quella del 2010, che si aggiudicò Evgeni Petrov e condizionò poi lo sviluppo della corsa vinta da Ivan Basso.