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    Tre arrivi in salita e tante insidie, nasce il Giro d’Italia Women 2025

    12/01/2025

    Il primo anno del Giro d’Italia Women targato RCS Sport è stato un successo: 8 giornate di emozioni e un duello scoppiettante tra Elisa Longo Borghini e Lotte Kopecky che si è deciso negli ultimissimi metri dell’ultima tappa a favore dell’azzurra, al primo trionfo Rosa. Il tutto anche grazie a un percorso ben pensato, moderno e mai scontato. Nel 2025, dal 6 al 13 luglio, le migliori interpreti del mondo torneranno sulle strade del Bel Paese per una nuova edizione del Giro d’Italia Women, ancora più duro e tutto da vivere.

    Domenica 6 luglio si partirà da Bergamo, più precisamente dal nuovo smart district della città, il ChrousLife, con una cronometro praticamente tutta pianeggiante di 12,2 km. Si sfiorerà la città alta e si arriverà sul Sentierone, che assegnerà la prima Maglia Rosa alla vincitrice. Il giorno dopo toccherà già tirare fuori gli artigli: si parte da Clusone e, dopo 99 km, si arriva all’Aprica dalla parte di Edolo, per una salita lunga ma pedalabile (circa 15 km al 4%). Per le ragazze sarà comunque l’occasione per cominciare a testare le gambe delle avversarie.

    La Tappa 3 va da Vezza d’Oglio a Trento per 124 km e dovrebbe sorridere alle velociste. Attenzione però alla Cima Alfonsina Strada in apertura, ovvero il Passo del Tonale (11 km al 6%), che potrebbe mandare fuorigiri alcune delle atlete più veloci, anche se poi la lunga discesa attraverso la Val di Sole e la Val di Non potrebbe dar loro modo di rientrare. Non si può invece scappare nella Castello Tesino – Pianezze (Valdobbiadene) di 156 km, che presenta un altro arrivo in salita. Da Valdobbiadene a Pianezze, infatti, la scalata che porta all’arrivo misura 11,3 km con pendenze costanti tra il 6 e l’8%, destinate a creare grande selezione in gruppo.

    Non c’è invece ombra di salita nella Tappa 5, la Mirano – Monselice di 108 km, totalmente piatta come un tavolo da biliardo. Nel bel mezzo della Pianura Padana, ci vorrà un’impresa per evitare l’arrivo in volata. Occhio ai trabocchetti, invece, il giorno dopo, nella Bellaria-Igea Marina – Terre Roveresche (Orciano di Pesaro) di 144 km, con lo sconfinamento e la salita a San Marino in avvio, e poi gli strappi di Mondaino, Montericcardo, Beato Sante e Villa del Monte, prima della salitella verso Mondavio che porta poi al traguardo. Per chi vuole provare a sorprendere le avversarie, questa potrebbe essere la giornata giusta.

    La resa dei conti in ottica Maglia Rosa arriverà però nella Tappa 7, la Fermignano – Monte Nerone di 157 km. Sulla salita finale verrà fuori la più forte, perché sono 15,2 km di scalata con pendenze costanti tra il 7 e il 10%. Al termine di questa frazione avremo ben chiaro in mente quale potrebbe essere l’epilogo del Giro, ma guai a sottovalutare l’ultima tappa, che è una sorta di remake del Mondiale di Imola del 2020. Da Forlì a Imola per 138 km, con gran finale all’autodromo Enzo e Dino Ferrari, non si potrà certo scherzare, perché lo spazio per ribaltare tutto c’è, eccome. Dopo 53 km di tratto in linea, con salite di Monte di Rontana e Cima Gallisterna, il gruppo approccerà il circuito finale di Imola, lungo 28,4 km e caratterizzato dalle ascese di Mazzolano (2,2 km al 6,7%) e la stessa Gallisterna (2,3 km al 7%), che al Mondiale esaltò il talento di Anna Van der Breggen. Andrà ripetuto per tre volte e, alla lunga, la selezione potrebbe venir fuori. La Maglia Rosa, insomma, non potrà dormire sonni tranquilli fino all’ultimo metro.

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