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Tappone di montagna. Praticamente un susseguirsi senza respiro di salite brevi all’inizio terminato dalla doppia scalata del Passo Lanciano che al secondo passaggio prosegue fino al Blockhaus (Mamma Rosa). Si scalano Bocca di Valle dopo Guardiagrele e La Forchetta dopo Pretoro prima di entrare nel terribile circuito finale. La prima scalata da Lettomanoppello si conclude al Passo Lanciano per scendere alla Forchetta e ritornati a Lettomanoppello si risale al Passo Lanciano completando la salita fino all’arrivo al Blockhaus. Le strade sono molto impegnative caratterizzate da numerose curve e numerosi saliscendi soprattutto nella prima parte.
Ultimi km
Ultimi 16 km tutti in salita caratterizzata da lunghi rettilinei intervallati da tornanti. Per quasi 13 km la pendenza si mantiene sopra 8/9 % con punte fino al 12%. Negli ultimi 5 km la pendenza si assesta attorno al 7%. Rettilineo finale (asfalto, lunghezza 200 m, larghezza 6 m)
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Lanciano
Panoramica
Percorrendo la A14, Lanciano è tappa d’obbligo per il visitatore attento. Svoltando all’uscita autostradale “Lanciano” e seguendo per circa 6 km l’indicazione per il centro si arriva, percorrendo il Corso Trento e Trieste, a Piazza Plebiscito, il punto di partenza ideale per visitare il centro storico della città.
Piazza Plebiscito, cuore antico e moderno della città, si presenta particolarmente suggestiva: l’austera chiesa di S. Francesco, la cattedrale della Madonna del Ponte, con la sua facciata neoclassica, la possente torre civica del 1600 ed il monumento ai Caduti di Guerra.
Un’attenta visita merita l’interno della Cattedrale, con i dipinti del Diano, pittore napoletano del ‘700, e la statua in terracotta della Madonna (1400). È possibile farsi un’idea del complesso sistema di ponti su cui sorge la cattedrale visitando l’auditorium Diocleziano da cui si diparte il corridoio archeologico sotterraneo che collega il ponte di Diocleziano con il convento di S. Francesco.
Punti di Interesse
Lancianovecchia
Attraverso via dei Frentani si arriva al quartiere più antico della città: Lancianovecchia. Costeggiando l’ottocentesco Teatro Fenaroli, intitolato al celebre compositore lancianese, si arriva alla torre di S. Giovanni o della Candelora. L’unica parte rimasta della chiesa del XIV secolo, distrutta da un terremoto. Poco oltre si può ammirare la chiesa di S. Agostino, la cui facciata in stile gotico appartiene alla scuola del Petrini, il più famoso artista di Lanciano operante nel 1300. Proseguendo, nella chiesa di Santa Croce è custodito il 2° miracolo eucaristico: “L’ostia trasformatasi in carne sanguinante”, avvenuto nel 1273. Andando avanti si incontra un esempio di casabottega medioevale, che risale al 1434. Poco oltre si arriva alla chiesa di S. Biagio che è la costruzione più antica di Lanciano (risale all’anno Mille). Ogni anno, il 3 febbraio, vi si celebra il rito della unzione della gola con l’olio benedetto, essendo San Biagio protettore dei mali della gola. Infine, in fondo alla strada, si può vedere porta San Biagio (sec. XI), l’unica superstite delle nove porte che si aprivano lungo le mura della città antica.
Borgo
Partendo sempre da Piazza Plebiscito, percorrendo Corso Roma, si accede al quartiere Borgo, dove si possono ammirare in successione: La chiesa di S. Francesco che racchiude, entro un prezioso reliquario napoletano del 1713, il primo Miracolo Eucaristico ricordato dalla Chiesa Cattolica, avvenuto nell’VIII secolo, quando si verificò la conversione dell’Ostia in carne e del vino in sangue, raggrumato in 5 globuli; e la chiesa di S. Lucia, eretta nel 1300 sui resti del tempio di Giunone Lucina, con il suo pregevole rosone. Sul lato orientale del quartiere Borgo si può vedere il torrione aragonese del 1400, insieme ai resti delle mura medievali. Interessante la fonte del Borgo del XVI secolo, esempio di servizio civico del passato.
Completata la visita del Borgo si può arrivare al quartiere della Sacca, dalla stessa Piazza Plebiscito, scendendo le scale che portano a Piazza Garibaldi e risalendo i cosiddetti “Cento Gradoni”. Percorrendo Via Cavour si incontra Il Palazzo Stella, sede del Museo Archeologico. In fondo alla stessa via si scorge la chiesa di S. Nicola, nella quale sono stati rinvenuti casualmente alcuni affreschi del 1300 e 1400, che narrano la leggenda di S. Croce. Adiacente alla chiesa di San Nicola troviamo la chiesa di S. Rocco.
Risalendo per Via Garibaldi si accede al quartiere di Civitanova, che oltre ad essere impreziosito da palazzi cinquecenteschi e settecenteschi, dalla presenza di caratteristici vicoli che si aprono a spina di pesce, è arricchito dalla splendida chiesa di Santa Maria Maggiore. Si tratta certamente dell’edificio più originale del medioevo abruzzese. Fu ricostruita nel XIII secolo sui resti di una preesistente chiesa. La sua grandiosa facciata in stile gotico presenta un ricco portale, opera di Francesco Petrini. Nella chiesa è conservata una preziosa croce processionale in argento e smalti, opera di Nicola da Guardiagrele.
Proseguendo per via Garibaldi, si arriva al Largo dell’Appello, sul versante meridionale dell’antico borgo di Civitanova, dove si possono ammirare la cinquecentesca chiesa di S. Giovina ed un tratto ancora ben conservato delle antiche mura di cinta con le due torri montanare, così dette perché difendevano la città dal lato dei monti.
Musei
Lanciano è una cittadina ricca di musei da visitare: Di grande interesse sono il Civico Museo Archeologico e L’Archivio Storico (Via Cavour, 13, Palazzo Stella); il Percorso Archeologico (Piazza Plebiscito, dal Ponte di Diocleziano al Santuario del Miracolo Eucaristico), Il Museo Diocesano (Largo dell’Appello, 2).
Blockhaus
Panoramica
Tra le cime del massiccio montuoso della Maiella, nel cuore dell’Appennino abruzzese, ce n’è una che incuriosisce sin dal suo nome: è il Monte Blockhaus. L’origine della sua denominazione è tedesca e significa letteralmente “casa di roccia”, in riferimento a una costruzione militare.
Proprio in quest’area è, infatti, possibile imbattersi nei resti di un avamposto che i soldati tedeschi hanno edificato nella seconda metà dell’Ottocento per contrastare l’azione dei briganti. Testimonianze della presenza in zona di predoni si ritrovano anche lungo il sentiero sterrato che conduce alla cosiddetta Tavola dei Briganti, rocce incise proprio dai pastori e contadini, decisi oppositori dell’unificazione asburgica in Abruzzo.
Sulla cima del Monte Blockhaus, a 2145 metri di altezza, si gode di un panorama mozzafiato, che abbraccia il Gran Sasso, la natura incontaminata del Parco della Maiella e persino il Mar Adriatico.